Proponiamo:
formazione SUL metodo
Crediamo che non esista un “metodo Boal”, ma che esistano vari metodi e vari stili in ragione delle personalità che lo adottano e del loro ambiente culturale. Possiamo parlare di scambi di esperienze, laboratori, stage dove anche i conduttori vivono ogni volta un’esperienza formativa in circolarità con i partecipanti.
formazione a tema CON il metodo
Abbiamo una lunga storia di lavoro formativo in vari campi: scuola, psichiatria, carcere, aziende sanitarie…e target/destinatari diversi: educatori, psicologi, formatori, insegnanti, studenti, gente di teatro… Tra le tematiche che ci stanno più a cuore ci sono il contrasto alla violenza, le discriminazioni e il bullismo, la cittadinanza attiva, l’incontro tra culture, i conflitti e la loro gestione, le questioni di genere e la diversità.
Vuoi scoprire il percorso che fa per te?
Un laboratorio teatrale non è finalizzato ad apprendere l’arte della recitazione, ma vuole essere uno strumento utile per affrontare difficoltà, limiti e problematiche attuali…e a superarli o gestirli in maniera positiva.
Proponiamo un’occasione per prendere coscienza delle situazioni oppressive proprie e altrui, per lavorare collettivamente e accrescere le competenze relative alla comunicazione con gli altri, per diventare socialmente più consapevoli e trovare nuove strategie per affrontare gli ostacoli della propria vita.
Ispirati dalla pratica di Boal anche noi siamo guidati dall’idea che “il corpo pensa”, proprio per la stretta relazione corpo-mente-emozione. Tecnicamente miriamo ad attivare quella che altri chiamano “intelligenza del corpo”.
Per Boal “essere teatro è essere umani”, il Teatro dell’Oppresso si rivolge quindi a tutte le persone che si sentono oppresse, indipendentemente dalle loro capacità attoriali, per risvegliarle e metterle al servizio non di una professione, ma di un cambiamento personale e sociale.
La vera educazione è la prassi, la riflessione e l’azione dell’uomo sul mondo, per trasformarlo.
Paulo Freire